Chi si è svegliato?

Chi si è svegliato? Chi si è svegliato?

Ho scoperto, o meglio me ne sono reso conto ancor di più, che le persone non avanzano nelle loro idee (e pertanto non raggiungono ciò che veramente vogliono) perché sono più focalizzate sui timori di un eventuale fallimento circa quella stessa idea … che sul piacere che si prova una volta ottenuta.  Beh, è giusto che sappiate ancora una volta che nulla è facilmente ottenibile: troveremo ostacoli, imprevisti … ciò che fila liscio come l’olio … è di sicuro solo l’olio. Ma dilà di tutto, veramente c’è da preoccuparsi fino a farsi venire l’ansia? Voglio dire … i timori, le preoccupazioni sono giustificate per il genere di situazione che stiamo vivendo (situazione attuale) o che vorremmo vivere (situazione desiderata)? Tante sono le volte, molte più di quelle che riuscireste a contare, in cui le persone si auto-affliggono: pensate ad una persona che conoscete (per me c’è mia zia) e che non abbandona mai la casa per paura dei ladri che la pulirebbero qualora venissero in sua assenza.  Adesso pensate a quest’altro:

  • i ladri, lei ha 70 anni, non hanno mai avuto il piacere di conoscere casa sua
  • i ladri, se proprio desiderano farle visita, verrebbero comunque a “pulire” in sua presenza (di notte oppure mentre dorme anche se è sveglia !!!)
  • ma, ancora un punto, cosa farebbe mia zia trovandosi davanti dei ladri venuti a trovarla con l’intento di ripulirla?

Beh, la mia zia ha molti sosia anche se fisicamente credo che nessuno gli sia  gemella: ora mi chiedo … come vive una persona con queste convinzioni e timori? E come vive la vita di successo una persona che ha voglia di far qualcosa di buono ma la affoga (la voglia, non la zia) nell’ansia che si auto-produce?  Non è il ladro che porta l’ansia … ma la paura che noi proviamo per i ladri a farcela procurare. Scusate, per quanto voi possiate pensarla … i ladri non portano le paure … portano invece via i soldini ed altri valori!

Ciò, né più né meno, vale anche per i restanti ambiti della vita:

  • le persone non dimostrano ciò che valgono sul lavoro per paura, soprattutto di qualche autorità superiore o, in genere, del giudizio altrui
  • le persone non provano ad applicarsi in una propria iniziativa autonoma o non implementano nuove idee d’impresa per paura di fallire, di perdere quattrini e via discorrendo

Ho sempre pensato che noi come essere viventi (ed umani) abbiamo in noi due persone che ci accompagnano in tutta la nostra vita. Uno dei due è il perdente e l’altro è il vincente … e a seconda di chi dei due date ascolto, così si evolveranno gli scenari. Il teatro è sempre aperto, la sala cinema non chiude mai ed il proiettore è sempre accesso per ogni minuto di ogni giornata: ma la trama, o meglio il finale dell’opera, quello lo decidono loro … o il perdente o il vincente che sono dentro di noi. 

Stamattina, cosa che tra l’altro faccio da un bel po’, non appena sveglio ed ancora sdraiato sul letto con gli occhi rivolti al soffitto … mi sono chiesto: chi si è svegliato stamattina … il vincente o il perdente … colui che combatte pur di realizzare … o il tipo che subisce senza nemmeno reagire? Già, domandatevelo anche voi adesso: chi sta leggendo dei due clienti del nostro albergo in questo preciso momento? Il perdente … o il vincente? Se avete passato questa informativa al perdente … allora io sto scrivendo fesserie, sono un filosofo e (secondo tanti che incontro) soltanto fortunato! Ma se sta leggendo il vincente probabilmente potreste pensare in altro modo … e magari considerare che, almeno per chi ci conosce, qualcosa di buono (seppur solo qualcosa) l’abbiamo portato a termine. Tutti nella vita hanno in mano lo stesso copione, nessuno escluso.  Infatti, giusto per confermare l’idea:

  • chi di noi non ha avuto esperienze d’infanzia un attimino drastiche
  • chi di noi (solo pochi dai) dice di esser nato con la camicia?
  • chi di noi non ha mai pensato che il successo, i soldini e tutta la felicità del mondo …va nella sola direzione dei prescelti, dei benedetti e benedettini?

A me spiace pensare che gran parte della gente ragioni così … perché credo che io sia nato per fare la mia parte e per averne in cambio altrettanta: ma si dai, siamo sinceri … a tutti viene concessa la stessa chance, ma … 

Ma forse voi direte di aver vissuto senza un quarto di lira (un applauso alla vecchia lira, grazie) … e senza soldi il prete non canta messe (altro detto popolare, ma non assoluto, visto che il mio prete fa chiesa per passione e gli piace cantare anche senza moneta). Certo, su due piedi sembrerebbe che i soldi fanno altri soldi: ma chi è partito da zero come ha fatto ad ottenere i primi introiti. Ad ogni modo, facendomi aiutare dalla statistica,  l’aver vissuto senza soldi … sembrerebbe una delle prerogative di molte persone che oggi hanno realizzato imprese mondiali. Ma non è che conta più avere un cuore che batte all’impazzata, anziché le tasche piene di soldini? Allora, ogni qualvolta vi sentite rapiti dalla voce del nostro perdente, chiamate in causa l’amico vincente e chiedetegli (magari da soli e ad alta voce … fa molto bene a noi stessi, abbiate fiducia): chi comanda dei due al riguardo del mio futuro, perché ad uno soltanto io presto ascolto! La mia opinione? Quando le cose non vanno bene per come vorremmo … abbiamo lasciato campo al perdente! In questa persona non alberga il sentimento della realizzazione!

Che strano tipo l’uomo: si chiude la porta in faccia ancor prima di vederne una!  

Francesco

 

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