Sosta forzata

Sosta forzata Sosta forzata - Francesco Tortora

Si corre, si corre sempre … non ci si ferma mai! Eppure, spesso, è proprio il continuo “sbattere” che ci fa poi trovare con le mani in mano … oltre che ad essere svuotati a livello mentale e fisico! Si fa la fine delle mosche davanti ad una finestra socchiusa: sbatte un’infinità di volte sul vetro … quando basterebbe spostarsi giusto di qualche centimetro per trovare la sua libertà! Riconosco in me questi comportamenti, soprattutto accaduti nel passato. Adesso le cose sono messe un po’ meglio: mi sono programmato … al pari di come si fa con la sveglia … nel momento esatto inizia a suonare … io invece inizio col fermarmi. Il più delle volte è proprio questa pausa, questa sosta forzata, la migliore delle strategie: il non far niente … pensare a come fare cose diverse con la prospettiva di avere esiti diversi … e di non sbattere con forza (e dolore) dinanzi ad una vetrata. Tante di queste volte, ancora, mi fermo insieme ai “miei” … i miei fidati … e, credetemi, la cosa si risolve al meglio nella maggioranza dei casi … alla grande nella restante delle situazioni. Ci sediamo, pensiamo agli scenari … ognuno ai suoi … ed il mix vincente esce: non è magia, fidatevi di me, ma il potere di fermarsi e ragionare … meglio insieme ad altre persone che condividono la tua medesima visione … che sanno dove vuoi andare … che è idea loro migliorare il tutto anche per un vantaggio di natura personale. Quando mi avvicinai a queste nuove idee risolutive, lo feci con il massimo dello scetticismo che una persona può avere nei confronti di alcunché: lo stesso stato d’animo del bambino che odia la storia, poco gli garba l’insegnante … il resto lo sapete anche voi. Mi accostai, quindi, col semplice spirito di curiosità … volendo applicare le medesime mosse di qualche maestro incontrato nei libri: cosa migliore non avrei potuto fare … ed oggi propongo anche a voi lo stesso suggerimento che io ho ricevuto! Ma provateci anche se pieni di scetticismo … e date inizio a questa nuova avventura: i risultati che otterrete saranno un premio ben più grande di quanto potreste aspettarvi. In questi momenti resetti il tutto … come se il passato non ti seguisse con le emozioni, ma soltanto con tutto ciò che ti ha insegnato, ovvero, l’esperienza … quella cosa che ci fa maturare fino a portarci alla saggezza … se ben utilizzata! E mentre ti liberi dalle emozioni che ti accalappiavano … la mente viene pervasa da una serie di pensieri … tanti … talmente numerosi che nemmeno riesci a pesarli singolarmente. Poi, per incanto, uno di questi si illumina … e li ti rendi conto che è la scintilla che ha fatto scoccare l’idea … l’idea che prima nemmeno sfioravi e che adesso chiami benedizione. Quando le persone corrono, invece, pensano soltanto ad una cosa: a correre! E quando pensano soltanto a correre possono accadere inciampi, imprevisti … ma non si arriva a dove si voleva giungere. Chiaro, tutti noi abbiamo bisogno di un obiettivo e questo è ciò che anima le nostre intenzioni … ma senza una strategia il suo raggiungimento è più legato alla sorte che alle nostre potenzialità! E se doveste replicare quel risultato, dovreste attendere altra sorte! Un po’ strana l’idea di fondare la vita sulle circostanze, non vi pare? La sosta forzata, in altri casi, potrebbe essere solitaria: la faccenda è personale (fra noi e noi) o, magari, le persone a cui chiedere aiuto non sono in grado di potercene dare. In questi casi siamo sempre almeno in due: noi e noi stessi … chi tira da un lato, chi da un altro … chi la spunterà? Mi accade ancora oggi di darmi del visionario: invento riunioni astratte con tanto di presenti-assenti, oltre a me chiaramente! Organizzo la sala, il tavolo, le sedie … e pongo il segnaposto col nome di ciascuno dei miei aiutanti speciali. Li saluto, li faccio accomodare e col dito indico la lavagna cui ho scritto in caratteri grandi l’ordine del giorno … i risultati che voglio ottenere. La seduta continua poi dando spazio agli ospiti nell’esprimersi al riguardo. Possono argomentare tutti, ma su un aspetto li richiamo: mai uscire dall’obiettivo della riunione, le energie mentali sono preziose e non mi va di destinarle al vento! Lo so, probabilmente adesso state sorridendo: <Possibile mai, Francesco, che ti metti a parlare con persone che non ci sono, che non vedi e che non ascolti?> Beh, fate bene a sorridere visto che fa bene anche alla salute, perché in fondo queste sono situazioni bizzarre … ma credo che sono tante le persone che parlano con altre a cui non hanno mai stretto la mano … soprattutto quando si ha un disperato bisogno di aiuto. Che ne dite, ad esempio, di quelle persone che … in un momento di grande richiesta di fede … parlano con Dio dove hanno soltanto un’idea di come possa essere … ma soprattutto … quando mai davvero l’hanno incontrato almeno per una volta fisicamente? Si, avete centrato in pieno … è la fede nel “Grande” che ci porta a chiedere miracoli! E noi, perdonatemi, “cosa” siamo per noi? Nulli, stupidi, imbecilli, sfigati … o persone cui tutto è possibile fin quando vogliamo raggiungere certi livelli perché abbiamo ciò che è necessario per arrivare al meglio? Beh, dopo tutto questo, credo una sola cosa: dobbiamo aver fede, anche nel fermarci ed auto-illuminarci nei periodi bui. Sono certo di due cose: la prima che funziona; la seconda … che funziona a meraviglia anche per voi!

Chi crede nel miracolo e lo persegue … prima o poi si troverà benedetto !

Francesco

 

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