Sarà una bella giornata?

Sarà una bella giornata? 

Questa domanda se la pongono davvero poche persone … anche se tantissime ne danno una risposta e non quella che più meriterebbero! Ciò potrebbe suonarvi strano, ma non dubitate sul fatto che molte delle persone che conosco … decidono anzitempo il risultato già dall’inizio della giornata stessa! Sono veggenti del proprio destino, io li chiamo così. La cosa, però, che di più mi spiace … è che questi veggenti non preannunciano altro che negatività, almeno la stragrande parte di quelle che fanno parte della cerchia dei miei conoscenti.

Fermatevi un momento e immaginate qualcuno che nel vostro ambiente di lavoro è in più di una circostanza irritato o depresso o, ancora, con uno stato d’animo per nulla positivo. Ora che le avete impresse nella vostra mente … dico subito che l’atteggiamento e lo stato d’animo di queste persone non sono sempre frutto di ciò che gli è accaduto in quella stessa giornata … ma di come pensava che la giornata volgesse … ancor prima di entrare nell’ambiente di lavoro!

Praticamente si fanno un’idea ben precisa di come le cose andranno ancor prima di viverle. E, colpa ancor più gravosa, si comportano in modo tale da far avverare le loro teorie al riguardo! In tanti lo chiamano il potere dell’aspettativa negativa; altri la definiscono attenzione inconscia negativa. Chiamatela come volete, dategli pure la vostra etichetta … ma personalmente preferirei nemmeno considerarla e neanche mai essere investito dai suoi poteri malefici. Ma esiste l’esatto contrario e anch’esso ha un forte potere di aspettativa: anziché, però, essere di polo negativo … questo potere … è positivo, meglio dire creativo e costruttivo! Sarà una bella giornata, quindi, se soltanto noi pensiamo che lo sia! Ma come è “creabile” una bella giornata?

Darvi una risposta mi risulterebbe semplice ed altrettanto in modo elementare la stampereste a memoria. Così facendo, però, non vi informerei di un aspetto che invece dobbiamo rendercene assolutamente conto. Quando si comprende come funziona una cosa, quella cosa sai farla funzionare sempre … perché ne hai assimilato l’essenza, la sua logica, la tecnica. Ma quando ti chiedono di prendere appunti per come far funzionare quella cosa, allora tu vai a stilare i passi da seguire e forse li memorizzerai, ma non so per quanto tempo li terrai chiaramente in mente. Una semplice lista, quindi, potrebbe essere all’inizio un vantaggio … ma in se è un enorme svantaggio … perché non hai acquisito il potere di creare la soluzione per far funzionare la cosa in qualunque circostanza della vita tu possa trovarti. Si, proprio come lo scolaretto che impara a memoria i quadranti della tabellina. A furia di ripeterla potrebbe diventare il più bravo della classe a rispondere alle domande della maestrina. Diciamocelo con franchezza, in questo modo, è improbabile che diventi il più bravo. Ma quando gli si chiede il prodotto di due fattori al di fuori della tabellina,va in affanno, perde la voce, si blocca. Praticamente dà l’idea di un asinello sconfortato: <Maestra, ma come posso darle il risultato esatto … se 11×11 non è presente nella tabellina stampata sul libro di matematica?>

In sintesi conosceva soltanto dei risultati, ma non come ottenerli perché non in possesso della tecnica. E allora, come posso rendermi conto di come funzionano le antitesi delle giornate per comprenderne la logica … tanto da pensare di costruire mentalmente un risultato diverso. Tornate indietro ed entrate nella vostra area dei ricordi. Rivivete una situazione per la quale voi provavate antipatia, apatia o qualsiasi altro sentimento negativo. Potrebbe essere stata una riunione per la quale non eravate preparati oppure un’altra dove odiavate l’argomento della seduta. O, ancora, dove sapevate di dover far parte di una riunione con delle persone a dir poco imbecilli! Adesso, sempre con l’aiuto della nostra memoria, riviviamo la giornata precedente o i momenti precedenti alla riunione e domandiamoci: quale stato d’animo avevo prima di presentarmi nella sala delle riunioni, in ragione dei sentimenti che stavo provando al riguardo di quanto dovevo affrontare?

Ora, perdonatemi, passo alla vera domanda che voglio farvi: come è andata quella riunione o quell’altra circostanza che avete ri-vissuto nei vostri ricordi? Come minimo … direi male, molto male! Tutto ciò, perché semplicemente abbiamo dedicato tempo, pensieri ed attenzione non a quanto avremmo potuto ottenere di positivo dall’evento, ma da quanto ci aspettavamo in funzione dei sentimenti che nutrivamo sull’incontro e sulle persone che ne facevano parte! In fondo, secondo questo punto di vista negativo, cosa possiamo aspettarci di buono da una riunione con un argomento odioso e con persone imbecilli sedute in sala al mio stesso tavolo? Ora, una volta che ci siamo resi conto di essere stati attori di un risultato preannunciato … possiamo cambiare le aspettative. So bene che molti vorrebbero che si cambiasse l’argomento e le persone … ma la vita non sempre ci offre possibilità consone alle nostre passioni o ai nostri piaceri.

Quindi, come cambiare una giornata con le condizioni precedentemente scelte, ovvero, con argomenti e persone non di nostro naturale gradimento? Il primo passo è quello di capire che se rimaniamo con lo stesso approccio emotivo … otterremo lo stesso risultato ed in più aggiungiamo una bella giornata nera di vita che diversamente dovrebbe essere vissuta in altro modo. Già di per se, senza poi tanti sforzi, non mi va di essere infelice per nessuna ragione o persona al mondo! Poi, un po’ più analiticamente e razionalmente, penserei a come trarre dei vantaggi dovendo partecipare a quella riunione. Ad esempio, potrei essere incuriosito dal progetto, o da come viene esposto o (molto bello e interessante a livello personale) potrei essere voglioso di essere positivo in un momento che solitamente mi porta ad essere demotivato per le ragioni e le variabili sopra raccontate! Quest’ultimo passettino è stato per me veramente determinante per la creazione di relazioni di qualità con persone che prima definivo scarse e deprimenti a sola vista mentale (al sol pensiero, dai)!

E gli inizi del cambiamento sono stati abbastanza duretti: la mia mente razionale voleva calma e curiosità … la parte inconscia (quella che scatta automaticamente) mi portava a rodere il fegato! Sapete benissimo che gli automatismi inconsci sono potenti, ancor di più quando si tratta di generare sentimenti negativi! Ma, dentro di me, avevo stipulato un patto ferreo che diceva: <Quando i pensieri negativi mi prendono la testa, allora focalizzo la mia attenzione sull’importanza di dover crescere in questa situazione!> E iniziai anche a divertirmi … e dopo nemmeno venti minuti, senza nemmeno volerlo … mi ritrovai a ragionare con l’antipatico come se nulla fosse mai accaduto fra me e lui in passato. Una sensazione a dir poco gratificante … perché studiata, voluta, provata e realizzata: non c’è nulla che ti fa star meglio del potere di provarci e riuscirci! Oggi, a distanza di tempo, con questa persona siamo amici (anche a livello commerciale) e godiamo entrambi di stima e fiducia reciproca. Il passato? E’ passato e nemmeno più riesco a ricordamelo … tanto, conta che sia una bella giornata!

Quando le cose non vanno bene … allora faccio subito qualcosa per migliorarle!

Francesco

 

Sarà una bella giornata?

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.