Il futuro preoccupa, vero?

Il futuro preoccupa, vero? Il futuro preoccupa vero - Francesco Tortora

Rimango positivo anche in questa situazione, altre vedute non ne voglio nemmeno sentire e nemmeno voglio discuterne! Le cose sono messe in un modo abbastanza preoccupante, questo è un fatto certo. Precarietà nel lavoro e nei sussidi. Precarietà nella nostra libera espressione personale. Precarietà totale.

Io non so nelle precedenti avventure dell’uomo cosa sia accaduto in situazioni di emergenza simili a questa … ma adesso, almeno, ne ho una certa idea! Avevo sempre letto libri in cui si raccontavano le gesta di persone che, nonostante le crisi, avessero creato qualcosa di importante per se stessi e per il prossimo. Beh, magari non dovremmo essere necessariamente come loro … ma è certo che dobbiamo creare pur qualcosa di importante per noi stessi e per il prossimo! Sono affamato come tanti. Si, sono fortunato nell’avere discrete disponibilità nell’affrontare questo momento … ma il mio appetito è ben diverso dal necessario cibarsi e quant’altro indispensabile per vivere.

In verità, la mia vita e credo anche la vostra, era abituata a cibarsi di provviste diverse dai naturali alimenti che trovi nei vari scaffali dei negozi. Il mio cibo più appetitoso, è rappresentato dalle persone che puntualmente incontravo durante le nostre attività lavorative. Sapete, vivo di emozioni, di sorrisi, di battibecchi. Oggi mi mancano tanto. Ma non la do vinta a nessuno, nemmeno a questo mostriciattolo di un virus. Lo sconfiggeremo, ho infinita fiducia nella scienza ed in tutti coloro che si prodigano in favore di questa vittoria che raggiungeremo.

In questo periodo, da quando è iniziata l’emergenza … il telefono è stato un continuo “squillio”. Persone preoccupate, non tanto per ciò che stanno vivendo, ma per quanto sarà il domani, il proprio futuro, incluso quello della propria famiglia. Già, domani, che giorno sarà? Vedete, non ho idea, anche se sono convinto che sarà felice per chi lo desidera tale. Attenzione, mi son permesso di esprimere la parolina “felice”. Tutti possono trovarsi in questo stato … benchè privi di quanto sopra ho elencato … anche se privi di quell’abbondanza che magari non era tanto abbondante … ma che bastava a sufficienza per non vivere nessuno stato di preoccupazione.

Se credi che la felicità sia la salute, possiamo ottenerla senza essere dei Paperoni. Se pensi che la felicità sia la gioia dei tuoi figli … puoi raggiungerla anche se non disponi del patrimonio dello sceicco. Se invece sei convinto che per essere felice ci sia bisogno di denaro che ti esca dalle tasche … forse oggi non è il caso di iniziare questa avventura. Magari ne parliamo dopodomani, che dici? Non desidero mai che un uomo diventi infelice volendo raggiungere la felicità nascosta dietro ai quattrini! Mi perdoneranno, per questa disamina, coloro che stanno subendo oltre il dovuto: esistono persone con evidenti difficoltà primarie. Ma questa situazione, di sicuro, ci ha istruito con tante lezioni importanti! A me, personalmente, mi ha insegnato:

  • che nulla nella vita è scontato
  • che devo pensare anche al domani e al dopodomani
  • che prima o poi le cose possono cambiare
  • che dietro al niente, può esserci il segreto del tutto

I primi giorni ero un po’ spaesato, mi sono sentito un attimino strano! Ho pensato a come potessi svolgere le mie normali attività in un periodo non normale. Praticamente mi ritrovavo a cercar la luce in una stanza murata senza finestre. Aspettavo che si aprisse uno squarcio dal muro … ho perso tempo, per fortuna poco! Ma da lì a breve, alcune domande mi hanno preso la mente. Del tipo:

  • riprenderemo per come ci eravamo lasciati?
  • come cambieranno le cose?
  • come si evolverà il futuro della mia professione?
  • quali risorse posseggo e quali altre devo garantirmi?
  • quali punti di forza dispongo e quali altri devo apprendere?

Beh, le domande sono state tante altre … ma più o meno i temi erano questi! La bellezza delle domande sta nel punto interrogativo (?). Quel segno ordina al nostro cervello di conferire delle risposte. Se non le hai al momento, le precise risposte, allora devi creare i modi affinché si concretizzino le risposte a tutte le nostre domande. Ogni domanda non risposta con efficacia, di per sé produce il nulla. Ma, attenzione, si risponde anche quando non si risponde. Il che significa … chi non risponde non stuzzica la mente nel miglior dei modi … ed agirà in funzione delle proprie e (probabilmente) vaghe idee del momento! Brancolar nel buio non è la cosa migliore che sa fare un essere umano. Una luce, che fosse una candelina, deve farci strada. La luce, la candelina … la nostra mente!

Ci sono riuscito, permettetemi di esprimere la mia gioia!. Ho risposto alle mie domande. Mi hanno spinto in progetti che prima semplicemente odiavo … perché non nutrivo in loro nessuno slancio per le mie passioni ed i miei interessi. Ora, anche se magari le cose non cambieranno subito … poco importa, seppur mi importa … mi interessa essere cresciuto e, quindi, pronto alle nuove sfide della vita! Vorrei che tutti provassero a crescere, oggi più che mai abbiamo a bizzeffe quell’enorme risorsa che prima recriminavamo all’infinito: il tempo. Molte attività mondane sono venute meno, la giornata è diventata più ampia … un vero peccato riempirla di sole cose ludiche, di esclusivi ed intensi momenti futili. La produttività nostra, i risultati di domani … saranno né più né meno pari a quanto oggi ci siamo impegnati nel costruire il nostro futuro.

Non attendiamo che qualcuno dirotti la sua acqua in favore del nostro acquedotto: prima o poi potrebbe prosciugarsi a causa di una potente siccità. Sarebbe un vero peccato … perdersi il gusto ed il piacere di sorseggiare almeno un bel bicchiere d’acqua!

Darò tutto, anche me stesso! Mai, però, il destino della mia vita … nelle mani di un altro!

Francesco 

 

Il futuro preoccupa, vero?

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