Riconosciamo il nostro impegno

Riconosciamo il nostro impegno

Viviamo in un mondo dove il riconoscimento altrui è importante e per tante ragioni. Fra queste … il desiderio innato di essere persone buone … anche se talvolta il nostro buon animo viene superato dall’ego! E per me ci sta premiare chi si prodiga più del dovuto. Ci sta dividere parte dei risultati con quelle altre persone che mi hanno aiutato nell’impresa. Ci sta anche, però, il proprio auto-riconoscimento!

Per quanto mi riguarda, riconosco i miei sforzi, è giusto che mi premi per i continui sacrifici. Dico: <Se a qualcuno piace ricevere regali, perché fra i qualcuno non dovrei esserci anche io?>. E’ importante, estremamente importante ricevere lo zuccherino. Uno zuccherino che non deve essere per forza di grande valore. Il valore, per quanto voglio dirvi, è insignificante. Mi interessa solo che sia dolce, che mi faccia provare l’emozione del dolce … che mi porti ad essere dipendente del dolce. Una dipendenza anche molto semplice da ri-soddisfare … basta porsi obiettivi, anche piccoli, e festeggiare i passi raggiunti!

Così facendo creo un circolo vizioso tremendamente positivo e, soprattutto, alla mia portata! Non devo andare necessariamente su Marte, mi è necessario rimanere coi piedi per terra e fare qualcosa sulla Terra visto che ci sono! Qualcuno potrebbe pensare che questo atteggiamento, questo stile, possa essere del genere negativo o, come sostengono alcune persone, egoistico! Non vado contro a nessuno che la pensa in questo modo … ma credo fermamente che, in fondo, non c’è nulla di male nel compiacere se stessi in modo pulito!

Molte volte, quasi sempre in verità, la ricompensa la programmo anzitempo. Cioè, la lego ai progressi che andrò a realizzare, alle mete che secondo il mio piano maestro raggiungerò. Questo modo di pormi con me stesso mi fa sentire bene … di questa cosa ne sono molto innamorato. In aggiunta mi offre la naturale spinta di andare dritto verso i miei compiti! Beh, in verità è una spinta doppia! Da un lato il desiderio di darmi da fare per ottenere il premio convenuto … dall’altro la sensazione negativa nel poterlo perdere qualora non mi impegno nello svolgimento del programma predefinito! E quindi, in un certo qual senso, la ricompensa pattuita è la naturale dipendenza!

Come se non bastasse, così ragionando, aumenta alla grande il senso di responsabilità verso gli impegni assunti! Non c’è più alcun alibi, le scuse non servono ad alcunché. Se, per ipotesi, nulla di buono accade … il vero reo sono proprio io, visto che non mi son dato da fare per come dovevo! Mi chiedo (e chiedo) per quale motivo le si spingono ad osservare ritmi ed orari frenetici, fuori dalla normalità. Fidatevi, molti praticano la vita esattamente così. Le loro risposte, sfortuna loro, non sono incentivanti per se stesse! Quando qualcuno mi risponde dicendomi che lavora per guadagnare di più … gli rinfaccio subito un’altra domanda … <Per cosa specificatamente?>.

A questa domanda, che ritengo importante perché mette in moto i più produttivi meccanismi della mente umana, tanti mi dicono che lo fanno per voler vivere una vita migliore! Non male la risposta, tra l’altro scontata … perché non ho mai trovato nessun personaggio che alla domanda mi rispondesse di desiderare una vita peggiore di quella che sta vivendo! In poche parole, mi avrebbe fatto piacere che mi raccontasse il fine preciso di tutti gli sforzi profusi e che svolgerà in futuro. Quando le persone si esprimono, raccontano ciò che è vivo e presente nella loro mente. E una comunicazione vaga, alla lunga sfiancherà anche il più forzuto fra i forti.

In modo più naturale, quindi, dovremmo avere di certo obiettivi più mirati e specifici, oltre che positivi … ma anche godere delle gratifiche … di quelle pacche sulle spalle che tanto desideriamo dalle persone … ma che adesso dobbiamo farcele noi stessi. In situazioni di questo genere, la goduria dell’auto-riconoscimento, eleva ulteriormente i livelli di energia. E’ come se la mente venisse abituata più a ricevere le glorie … anziché fare delle cose per ottenerle. Il sacrificio, pertanto, viene meno anche se di fatto l’impegno è totale!

Beh, amici, nel lavoro non c’è niente di più bello che prestarsi sodamente senza che il lavoro sodo ti distrugga. Tutto sta nel comprendere come la mente vuole essere soddisfatta. E se desiderate qualche trucchetto per spingerci ben oltre rispetto a dove siamo … la bacchetta è nelle nostre mani … e quanto affermato finora è uno dei tanti modi di utilizzarla per rendere la nostra esistenza un po’ più felice!

 Alla gente, più che una bacchetta … servirebbe loro l’idea di fare magie!

Grazie … Francesco Tortora

 

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