Salute precaria: inidoneità temporanea

Quando i livelli di salute non sono ottimali Inidoneità temporanea dei lavoratori

Non mi riferisco, per quanto interessa questo spunto, ad un’inidoneità temporanea accertata dal medico competente in sede di visita sanitaria. Ma ad uno stato di benessere non propriamente funzionale che potrebbe sorgere nel bel mentre di un rapporto di lavoro!

Diciamocela tutta e con molta franchezza: durante la nostra vita lavorativa … capitano giornate in cui ci sentiamo privi di quella salute ed energia funzionali alle mansioni che dobbiamo praticare. In pochi termini: potrei non sentirmi bene nel modo più efficace che il lavoro richiede. Secondo voi, non potrebbe essere un problema da attenzionare con la massima cautela?

Non avete idea di quante persone, trovandosi in una situazione di salute precaria, si presentano negli ambienti di lavoro quantomeno “parzialmente svuotati”. Il che, inevitabilmente, aumenta i rischi sul lavoro. Già, ma una volta che siamo presenti sul luogo di lavoro, quali saranno i livelli di concentrazione e di energia? E la prontezza di riflessi, quale sarà in queste condizioni non propriamente ottimali? Credo all’impossibilità dell’essere umano, quando lo stesso non è nelle migliori condizioni di salute per praticare il suo massimo possibile!

La legge e la realtà dei fatti

Si, lo so, per legge (e secondo i contratti di lavoro) i lavoratori hanno il sacrosanto diritto di assentarsi in modo documentato. E bisogna farlo presentando al proprio datore di lavoro un certificato medico che attesti lo stato di malattia. Ma dopo questa logica, più che giusta ed opportuna … avete mai pensato a quante persone si presentano comunque sul lavoro pur non possedendo il più apprpriato stato di benessere?

La storia di cui sono testimone è questa: in molte circostanze il lavoratore, viene spinto dal buttarsi giù dal letto. Una spinta propria, ci mancherebbe, senza alcuna coercizione (almeno così dovrebbe essere). Ma, il motivo per il quale si spinge … sembrerebbe poco scontato da chi ha la responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Questa brevissima considerazione la terrei conto. In primis, come responsabile, non mi aspetto grandi opere da chi non è nelle condizioni di potermele garantire. Dall’altro canto, mi chiedo, non è che costui, il lavoratore … pur volendomi dare una mano … di fatto mi combina un bel pasticcio?

Pensateci, perché se è vero che nessuno vuol produrre guai intenzionalmente … sempre guai potremmo incontrare!

Ti occorre aiuto?

In queste pagine internet avrai la possibilità di disporre di materiale interessante e pratico aumentare i livelli di salute e di sicurezza durante l’utilizzo delle attrezzature di lavoro. Soprattutto per i mezzi dove è richiesta, per obbligo normativo,  l’abilitazione  specifica, ovvero, l’amichevol detto patentino. Questo perché disciplinato dall’Accordo Stato Regioni del 22/02/2012. L’Accordo è il provvedimento di legge che, insieme al testo unico sulla sicurezza e salute sul lavoro, impone gli operatori ed i lavoratori autonomi a conseguire l’attestato di abilitazione specifica.

Ma, ogni operatore deve conseguire l’abilitazione per la conduzione delle attrezzature? Certamente, dato che in assenza di questa attestazione non è possibile movimentare l’attrezzatura nei luoghi di lavoro. Eccoti adesso qualche pagina esplicativa in merito. Clicca su quelle che maggiormente ti interessano! Se hai bisogno di altre notizie, sono qui a tua disposizione.

Non è che il tuo patentino potrebbe essere scaduto? O magari prossimo alla scadenza? Verifica bene la data di scadenza. Con un patentino scaduto puoi perdere la tua operatività e la validità legale. In più non puoi nemmeno più condurre le attrezzature, senza prima aver eseguito correttamente l’aggiornamento-rinnovo. Per il rinnovo è prevista una modalità semplice, così riprendi la validità e la prolunghi per altri 5 anni. Scoprila ora clicca qui sotto.

Grazie, che sia sempre la migliore

Francesco Tortora

 

Salute precaria: inidoneità temporanea

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