Fai del bene e continua a farne

Fai del bene e continua a farne

Fare del bene ti fa sentir bene … e di questo non ho alcun dubbio al riguardo! Purtroppo questo modo di fare non sempre si vede nelle persone ed è una vera fonte di dispiacere! Non che le persone siano cattive, per carità … credo piuttosto che viviamo una cultura poco propensa all’aiuto. O, forse, si pensa che l’aiuto possa essere dato solo dalle persone facoltose. Ad ogni modo, amici, ci sono tante persone che vivono situazioni a dir poco disagiate … dove un poco in più di ciò che ottengono normalmente dalla vita … le renderebbe felici.

Io partirei da qui … dal pensare che possiamo rendere felici le persone … benché ciascuno debba pensare alla propria felicità ed a quella dei propri cari. Ma non è sempre facile tutto questo! Non è semplice perché non   tutti hanno nella vita risorse mentali tali da poter creare o approfittare delle opportunità offerte durante la nostra esperienza terrestre. Nel mondo, purtroppo, si creano delle etichette cattive. Si pensa che chi non vive in modo agiato sia un incapace … così come si crede che sia capace una persona che ha costruito delle belle fortune. Certo, queste differenze di “classe” possono essere anche determinate dalle capacità … ma sostengo anche il contrario, ovvero, che il meno preparato sia stato semplicemente più affamato rispetto ad un altro, benché magari più colto e competente.

Essere gente affamata non è una disciplina o una dote. E nemmeno è una materia che insegnano a scuola. La fame ti può venire per tante ragioni: magari sei stato sempre in un ambiente dal quale volevi fuggire (e ti veniva fame) … oppure hai vissuto in un ambiente dove essere affamati era una componente genetica familiare e ti è stata trasmessa fin dalla nascita! Ad ogni modo, io dico, chi è più sazio del dovuto, non potrebbe aiutare chi è oltremodo in difficoltà … e per qualunque ragione lo sia? Ciò di cui voglio parlarvi è di soccorrere chi è in difficoltà e non di scendere nelle aule del giudizio per capire se una persona, o qualcun’altra, merita parte delle vostre bontà.

Detto questo sapete cosa penso? Che la cosa più importante è vedere il mondo felice … più di quanto assieme siamo stati capaci di creare. E ci vuole poco, davvero poco … a livello materiale. Ci vuole invece tanto, come persone, ad elevarsi a questo livello che io definisco di “grande spessore umano”. Sono stato affamato nella vita, so cosa significa aver fame! So, anche, che l’aiuto di pochi ma eletti amici mi ha reso una persona meno sfortunata … diciamo più felice. Mi sono state offerte cose che non chiedevo nemmeno con lo sguardo … ma ho ricevuto grazie dove, ancora oggi, ne sono grato. Una gratitudine che non è mai terminata. Ricordiamo chi eravamo, non soltanto chi ora siamo!

Un’altra idea che non spinge le persone all’aiuto sta nel fatto che si pensa di non aver materialmente nulla da offrire o, ancora, che ciò che posseggo è sufficiente solo per le mie esigenze. Aiutare, rispondendo a questa considerazione, non vuol dire spartire il conto in banca. Fatevelo dire, non lo ha fatto quasi nessuno e quasi mai alcuna persona lo fa … se non sul punto di fare gli ultimi sospiri. Ma ciò, negli ultimi sospiri, lo si fa per altre ragioni … cui non intendo approfondire alcunché. Pertanto possiamo sostenere il prossimo in tanti modi ed è inutile proporvi un elenco di massima, che tra l’altro mai potrebbe considerarsi esaustivo. Ma se proprio ne volete uno, di elenco, createvelo voi. Basta poco per farlo: una penna, un pezzo di carta, il vostro immenso cuore! Lui, il cuore, sa cosa potete fare o dare per rendere gioiosa, anche se di poco, la vita del prossimo. Per farlo, però, c’è bisogno di ascoltare il cuore … ma prima ancora di essere disposti a sedersi con esso in questa profonda chiacchierata interiore.

Attenzione … quando ci si prodiga per il prossimo … nulla probabilmente ti verrà restituito. Ci sono persone che dicono: io dalla vita non ho ricevuto nulla, tutto ciò che posseggo l’ho costruito io! Che peccato non ringraziare coloro che ti hanno aiutato …perché nessuno può dire di non essere stato aiutato. Forse abbiamo dimenticato quelle persone … e quando si dimentica significa che la memoria ha rimosso, la logica ha cancellato o che altri ricordi hanno coperto quelle memorie piacevoli e fondamentali. In questi casi, ancora una volta, è probabile che bisogna parlare col cuore e chiedere a lui chi rendere grazie per quanto la vita ci ha offerto. Facciamolo, otterrete verità che abbiamo volutamente nascosto: il cuore non sbaglia mai, se gli facciamo fare il lavoro di un cuore!

Nel momento in cui rendiamo la vita felice al prossimo … riceviamo in cambio altrettanta felicità, se non di più. Veniamo pervasi da un potere fantastico, esagerato, incredibile. Il potere di poter aiutare … la consapevolezza di aver ricevuto doni che non tutti hanno ricevuto, di aver avuto opportunità che altri mai avrebbero sognato, di essere un benedetto e che come tale le nostre azioni diventano benedizioni. Non si diventa Santi, per l ‘amor di Dio, e nemmeno ci è garantito un posto vicino al nostro Signore. Ma, credetemi, abbiamo impegnato il cuore di chi abbiamo aiutato … e non è poco. E’ tanto, perché ci sarà qualcuno che pregherà per noi. E sono preghiere sentite, perché dette non dal nostro ego … ma dalla fede delle persone che hanno visto in noi un raggio di sole … in una vita grigia, dove quel raggio, rappresentava la loro vera fortuna!

Non c’è persona che non possa aiutare un proprio simile in difficoltà!

Francesco Tortora

 

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