Il tuo valore viene percepito?
Uno dei punti, nei quali intravedo abbastanza malcontento da parte delle persone, è non vedersi apprezzate per gli sforzi compiuti! Certo veniamo retribuiti, ci mancherebbe, ma quella mano sulla spalla … ti manca incredibilmente! Si, lo ammetto in prima persona, i riconoscimenti economici sono molto importanti … ma altrettanto quelli morali, se non di più! In poche parole e di sintesi, sembra proprio che il nostro operato non viene percepito per come dovrebbe. Eppure, non si può dire che ci siamo risparmiati … anzi, ci diamo sotto e alla grande!
Bisogna partire dal presupposto che a tutti piacciono i sinceri complimenti … ma che buona parte, sempre di noi tutti, non siamo lesti nel farli ad altre persone! E non capisco nemmeno il motivo di tale modo di pensare e di fare! Forse, una soluzione a questo mio dubbio, sta nel fatto che un lavoro egregio è un fatto scontato rispetto ad uno compiuto non proprio in modo eccellente! Oppure, forse ancora, semplicemente non viene notato da chi di dovere. O, pensandoci ancora su, siamo oramai entrati nel limbo delle persone eccellenti … che i nostri standard elevati sono considerati pressoché una normalità per chi ci paga! Ma, al di là di tutto, amiamo ricevere complimenti … e ci porta un fastidio enorme non solo non riceverli … ma non riceverli nel breve periodo, visto che anche il tempo fa la sua parte!
In questa paginetta il mio pensiero va a tutte le persone, qualunque sia il livello gerarchico che occupano. E’ indirizzata specificatamente ai lavoratori … così come ai dirigenti, ai direttori, ai datori di lavoro. Fra queste figure deve essere presente (e vivo) il principio dell’interdipendenza … vale a dire, sostegno di tutti in favore di tutti .. dilà delle classi di appartenenza. Come potrebbe questo principio essere vivo in assenza del sincero complimento?
Ma torniamo al malcontento, ovvero, alla mancanza di percezione del valore del nostro operato. In prima analisi, mi chiederei se il mio duro lavoro è soltanto dispendioso senza che nel contempo porti alcun valore aggiunto. Già, questo è il caso delle persone che si prodigano nel disbrigare ogni attività … dove dietro alle stesse attività non c’è un incremento del valore aziendale.
In un’azienda due operai svolgevano le stesse identiche mansioni con il compito di sistemare gli utensili a fine turno! Entrambi rispettavano le consegne. Uno dei due, però, non solo le sistemava nelle apposite pareti dei banconi, ma le puliva dal grasso e dallo sporco accumulato durante lo svolgimento dei compiti! Secondo la vostra idea … chi dei due risaltava rispetto all’altro … pur avendo entrambi eseguito l’ordine lavorativo?
In un’altra impresa … più impiegati erano addetti alla contabilità aziendale. Uno si occupava dei fornitori. Un altro degli incassi. Un’altra persona ancora, si interessava del bilancio. Tutti e tre erano infaticabili impiegati, se non altro perché nessuno lasciava del lavoro arretrato ed i conti erano sempre in perfetto ordine. Ma uno di questi si elevò più degli altri: era quello addetto alla contabilità dei clienti. Il motivo di tale evidenza non stava nell’impegno, cosa che tutti e tre avevano in comune e che garantivano ai responsabili … ma nel fatto che al termine della giornata il lavoratore faceva trovare sulla scrivania del dirigente capo … un prospetto preciso, e dettagliato per scadenza, circa i clienti da cui l’azienda si aspettava l’incasso!
Uno dei modi per conferire valore al proprio valore … per far percepire un lavoro comune da uno eccellente … sta nel comprendere cosa tengono più a cuore i nostri superiori o cosa potrebbe piacere agli stessi. Non si tratta di “ruffianare” per esser dolcemente accarezzati. Si tratta, invece, di capire cosa esattamente vogliono dal nostro operato le persone cui dipendiamo … e da qui partire per servirli come meglio desiderano!
In fondo, se proprio vi può sembrar ruffiano questo fare, è proprio ciò che vorremmo noi dagli altri quando ad altri affidiamo incarichi. Desidereremmo che le persone ci comprendessero al volo, che anticipassero le nostre idee, che fossero più proattivi e collaborativi … anziché ergersi a semplici ed ubbidienti soldatini volti a soddisfare ogni comando ricevuto.
Non è tanto non essere apprezzati … ma quanto non farsi apprezzare!
Francesco