Come percepiamo?

Quale significato diamo alle esperienze della vita? Come percepiamo le esperienze

Ci sentiamo male in certi casi, perché ci vediamo male in questi casi! L’immagine che abbiamo di noi stessi, riflette incredibilmente sul nostro stato d’animo. E tutto questo, a seconda di come ci vediamo, sia in negativo che in positivo. Quando uno si sente particolarmente giù di corda, non apprezza la realtà così com’è. Tende, e non lo fa nemmeno apposta, a modificare il significato delle esperienze che sta vivendo. E la somma dei significati delle esperienze per come lui le elabora, nel suo insieme, determinano il rapporto che ha con sé stesso!

Ho tenuto conto di questa poesia in molti contesti della mia vita. Ad un tratto, analizzavo come mi rapportavo con la realtà. Il che mi ha portato, in modo consapevole, a comprendere che qualche aspetto negativo diventava nefasto. La mia percezione distorta, e quindi la mia idea sugli eventi, ha fatto nascere il sentimento che portava ad abbattermi.

Certo è che quando la vita ti va storta, difficilmente ti viene di trasformarla in positivo. Certo è anche che vedere una semplice nuvola grigia, pari a quella di una possibile bomba d’acqua … anche questo non è salutare per i miei sentimenti.

Analisi oggettiva degli eventi

Bisogna partire, a parere mio, dall’essere oggettivi. Analizzare i fatti così come sono, senza aggiungere e senza togliere. Perché una disamina di questo genere è già rinfrancante per la mente. Voglio dire, se proprio non riesco ad entusiasmarmi davanti ad una nuvola grigia, perché dovrei deprimermi quand’essa è sempre e comunque soltanto grigia?

Stiamo vivendo un periodo di nuvole grigie, non posso nascondere la realtà, sono sincero. Molta gente sta vivendo male, perché nutre aspettative non particolarmente brillanti al riguardo del suo futuro e di chi gli vive accanto. Aspettative influenzate dagli scenari che ci vengono trasmessi dai media o da qualche amico o parente durante una normale chiacchierata. Amici, benché lo scenario non sia positivo, credo che a nulla possa servirmi l’idea del “chissà che fine faremo”!

Onestamente, io non so in quale punto preciso arriveremo. Ma nemmeno sono a conoscenza del fatto che esista un baratro certo per noi esseri umani. So solo che le cose non sono messe in modo magnifico … ma che da una vita intera ho avuto sempre cose da sistemare. E queste cose, quelle di oggi, insieme ad altre che verranno in futuro … dovremo affrontarle nel miglior modo possibile.

Occhio al tranello!

Non mi va l’idea di cadere nel tranello dell’auto-inganno. Un tranello creato dai miei pensieri in funzione di cosa do loro in pasto da elaborare. Preferisco nutrire la mia mente con gli ingredienti della speranza, dell’autostima, delle convinzioni di riuscire a superare gli ostacoli. Ed è inevitabile che, con questi nutrimenti, i pensieri vengono elaborati in modo diverso, fornendomi risultati emotivi di altro genere, comunque diversamente negativi.

Quanto detto è già stato scritto nella storia della vita di noi tutti. Ricordo, e credo anche voi allo stesso modo, che durante l’emergenza pandemica le aspettative erano toste e preoccupanti. Ma la mia memoria, altrettanto, ricorda che all’improvviso comparve una frase che entrò nelle orecchie di tutte le persone e che poi tutti ne facevano uso quotidianamente. La frase (andrà tutto bene) in concreto non forniva alcuna soluzione oggettiva alla situazione di emergenza. Ma fu molto carica di speranza ed amore verso l’umanità intera. Quelle tre parole, entrate nel dizionario sentimentale del momento, aiutarono molte persone a vivere la crisi sanitaria in modo nettamente diverso da quella che effettivamente poteva oggettivamente sembrare. Sto sbagliando, forse?

Veramente è la fine del Mondo?

Mi sono chiesto, più e più volte, cosa avremmo provato e come avremmo reagito ad una ipotetica frase: “è la fine del Mondo, moriremo tutti!”. Calma, non invito nessuno a fantasticare al fine di auto-indursi in uno stato emotivamente eccitante. Non è così che si affrontano i momenti bui. Mi sono solo permesso, in queste poche righe, di spingervi ad affrontare la vita per quello che è … perché vederla in modo negativo, nulla aggiunge di buono alla nostra esistenza.

Pertanto, affrontandola con serenità e con una ragionevole pacatezza … il tutto continuerà ad andare avanti. Il più delle volte, poi, quella stessa situazione negativa … che tanto ci aveva fatto penare … rimarrà solo un ricordo, piccolo o grande che possa essere. Un ricordo sul quale ci sentiremo forti ed orgogliosi per aver superato ogni difficoltà del momento. E così, la nostra autostima crescerà, e con essa la nostra forza circa eventuali scenari di altrettanto valore cattivo … ma che adesso saremo in grado di affrontare in un modo diverso e positivo.

 Il modo di percepire … questo fa la differenza!

 Francesco Tortora

 

Come percepiamo?

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