Quale significato date ai compiti?
Ci sono attività che pratichiamo in modo sciolto. E che in un certo senso ci possono piacere pure. Per altre, invece, non troviamo poi piacere nel doverle fare … ma di fatto bisogna comunque portarle a termine. Le prime possiamo definirle sfide. Le altre, incombenze. Mi viene difficile spingere le persone che vogliono fare le cose che amano … perché di fatto sono già motivate di per sé. Pensano sempre alle stesse idee. Vanno a letto con determinate intenzioni positive. E quelle stesse intenzioni le fanno sobbalzare dal letto stesso. In molti casi, a me capita con una certa frequenza, ancor prima che la sveglia inizi a suonare.
Dove c’è piacere, tutto va a meraviglia. Lo si capisce dal modo in cui si comportano le persone che provano questo sentimento nel proprio lavoro. Vengono qualche minuto in anticipo e non raramente lasciano l’ambiente di lavoro dopo il normale orario convenuto. Per queste persone, il lavoro non è un’agonia, perché lo amano.
Quando il dovere ti chiama …
Purtroppo però, il dovere ci chiama all’appello. E certe attività non le amiamo affatto. Anzi, vengono da noi viste né più né meno come delle seccature, delle incombenze talvolta difficili soltanto a pensarle. In questi casi i sentimenti si abbassano tendendo al negativo. Quando poi la storia continua, nasce una certa apatia che in molti casi poi si trasforma in antipatia. Un’antipatia che va oltre il compito non propriamente piacevole da svolgere e che si espande nei confronti dell’ambiente, delle persone che ne fanno parte … nella vita in genere.
Trasfoma le incombenze in sfide
Far piacere alla gente ciò che non piace è un bel compito. Perché si parte dal presupposto che, indipendentemente da tutto, quella cosa lì non la sopporti o, quantomeno, poco ti piace. Però possiamo trovare comunque una buona dose di motivazione, se soltanto pensassimo al compito poco piacevole come se fossero delle sfide. Le sfide, non sono dispute in sé. Ma una disputa, perché no combattuta, al termine della quale il vincitore ottiene un premio.
Mi capita spesso di affrontare la questione in questi termini. Come premio, in molti casi, ricevo la felicità di sentirmi più libero di fare le cose che mi piacciono dal momento in cui ho portato a termine quelle che prima erano incombenze vere e proprie. Trovo molta soddisfazione modulando la mia mente ed il mio cuore in questo modo. Spero che anche voi possiate trovare il vostro premio. Spero che abbiate si dei compiti “fastidiosi” … ma che siate bravi a trasformarli in sfide!
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Francesco Tortora
Incombenze o sfide?